Titolo Proprio: Mosè e il Roveto Ardente
Autore: Pedro Angel
Identificativo: 12 et 13 [1] 2.8
Collocazione: c. 42 v.
Classificazione: Bibbia, Teologia, Religioni
IconClass: 71E11421
Datazione Certa: 1587
Tecnica: Xilografia
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 10,5 x 17
Tag: Mosè, calzari, roveto,

Descrizione:

L’immagine è presente nel secondo tomo del Flos Sanctorum due volte ed è firmata con il monogramma P.A., che risulta con certezza essere la firma di Pedro Angel. In questo caso si trova non a inizio capitolo, come di consueto, ma collocata nel verso della prima carta del Capitulo onze. Nonostante il capitolo riguardi il parto della Vergine, l’autore, come sempre, inizia la trattazione citando un passo delle Sacre Scritture: in questo caso Esodo, 3, 1-10, in cui si racconta di Mosè e del roveto ardente. Immediatamente dopo un dettagliato resoconto della vicenda, il Villegas spiega perché risulti il passo coerente con la nascita del Cristo: il roveto che arde senza consumarsi rappresenterebbe Gesù, caratteristica prima del quale è la mescolanza tra natura umana e divina. L’umanità è il roveto, la divinità il fuoco. L’autore ci informa inoltre che per la Chiesa Medievale il roveto ardente che bruciava senza consumarsi era simbolo della Vergine Maria, che partorì Gesù pur conservandosi pura. La presenza dell’immagine all’interno del brano è dunque assolutamente pertinente perché esplicativa del testo che immediatamente la precede. È il primo caso in cui si riscontra una xilografia inserita non ad inizio capitolo, ma nel corpo del testo, per altro immediatamente a seguire la descrizione minuziosa dell’episodio.
La scena rappresentata da Pedro Angel riguarda l’episodio del Roveto Ardente: Mosè, mentre pascolava il gregge di Ietro, giunse al monte Oreb, dove ebbe la visione di un roveto avviluppato dalle fiamme, che non arrivava a consumarsi. Dio si rivolse a Mosé dal roveto, informandolo del suo destino di liberatore degli Ebrei dagli oppressori Egiziani e della necessità di condurre il suo popolo nella terra di Canaan. L’incisione - firmata P.A, monogramma di Pedro Angel, in basso a sinistra su una pietra - è costruita su una diagonale che la taglia da sinistra a destra ed è resa anche dalle linee più marcate che delimitano i rilievi del monte Oreb. Nell’ angolo in alto a sinistra vi è il roveto ardente, da cui si sprigiona una nuvola scura nel mezzo della quale compare il mezzo busto di Dio Padre. Quest’ultimo è rappresentato con il braccio destro sollevato verso l’alto e indossa la mitra pontificia ed è caratterizzato da una lunga barba bianca. Mosè, in primo piano è rappresentato giovane, semisdraiato a terra, di profilo e nell’atto di slacciarsi uno dei sandali, giacendo l’altro a terra poco distante, accanto alla verga da pastore. L’abbigliamento è semplice e si nota tra i panneggi della veste la presenza di una borsa posta sulla schiena. La scena è ambientata, come da prassi, sul monte Oreb. Pedro Angel rende la natura circostante attraverso l’inserimento di un gregge in basso a destra, alberi mossi dal vento, uccelli in volo e abitazioni in lontananza. La linea è usata magistralmente dall’artista, con scopi volti alla resa dei volumi e dell’atmosfera. È usata in più direzione e con durezza diversa al fine di rendere il fumo del roveto e le chiome degli alberi mosse dal vento.
La scena risulta nel complesso molto dinamica anche grazie alla scelta di immortalare Mosè nell’atto di togliersi i calzari, secondo quanto gli era stato ordinato da Dio.
Questa incisione non si ripete in altri volumi dell’opera.


Bibliografia:

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